WANDAVISION ep. 4 | INTERROMPIAMO QUESTO PROGRAMMA, le spiegazioni che attendevamo?





WandaVision è la prima delle attese serie TV, esclusive Disney+, che sono parte integrante della quarta fase del Marvel Cinematic Universe (MCU). Sin dal primo trailer uscito, questa serie ha colpito la mia attenzione, apparendo molto sui generis nel confronto con le precedenti produzioni dei Marvel Studios.

I primi tre episodi si presentano in tutto e per tutto – o quasi – come quelli di classiche sitcom americane: rispettivamente anni Cinquanta l'Episodio 1, Sessanta l'Episodio 2, e Settanta il terzo episodio che s’intitola invece Ora a colori. Quel quasi è dovuto al fatto che queste realtà apparentemente idilliache, vengono talvolta interrotte da certi “eventi misteriosi”, che fanno intendere chiaramente come ci sia qualcosa sotto. E qualcosa di weird e inquietante…MA, di tutto questo vi ho parlato diffusamente in precedenza: qui, nella recensione dei primi due episodi; e qui, in quella del terzo.

[ATTENZIONE SPOILER! Credo sia scontato, ma se non avete visto tutti gli episodi di WandaVision usciti sinora, vi conviene recuperarli prima di proseguire la lettura. Per quanto possa sforzarmi di restare sul vago, a questo punto gli spoiler sono ormai inevitabili!]


In particolare il terzo episodio marca un cambio di passo rispetto ai primi due: e questo, sin nel fatto di avere un titolo specifico, anziché chiamarsi semplicemente “Episodio 3”. Come abbiamo visto Wanda, ora madre di due gemelli, si è innervosita parecchio dopo che Geraldine, una sua amica e vicina, ha fatto un riferimento diretto a Ultron.

Come ben sapete, Ultron (James Spader) è il villain principale di Avengers: Age of Ultron (2015, Joss Whedon) cioè un elemento del mondo “reale”, “ordinario” della finzione del Marvel Cinematic Universe, esterno alla bizzarra dimensione-sitcom di Westview. Subito doopo, abbiamo visto Geraldine venire letteralmente lanciata, sfondando una sorta di confine/barriera di forza, per poi cadere rovinosamente a terra in quello che sembra – appunto – il mondo ordinario del MCU.

Dunque, la dimensione-sitcom di Westview è contenuta dentro la barriera, che la separa dal mondo ordinario. È solo la prima di una serie di attese rivelazioni, circa quanto sta accadendo in WandaVision


Rivelazioni che proseguono nel quarto episodio, intitolato emblematicamente Interrompiamo questo programma: un vero e proprio “dietro le quinte” dei primi tre episodi, dal punto di vista delle forze congiunte messe in piedi da un’organizzazione governativa chiamata S.W.O.R.D. per analizzare e fronteggiare il preoccupante fenomeno di Westview. Che oltre ad aver coinvolto… anzi, proprio inglobato numerosi innocenti, costretti a loro insaputa nei ruoli di sfondo della dimensione-sitcom, costituisce una distorsione della realtà (del continuum spaziotemporale, se preferite) tutt’altro che innocua. 

Cos’è la S.W.O.R.D.? Acronimo di Sentient World Observation and Response Department, questa organizzazione arriva dai comics esattamente come lo S.H.I.E.L.D., e in sostanza ne è il complemento: semplificando al massimo grado: se uno esiste per difendere la Terra da minacce eccezionali (alieni ecc…), l’altro evidentemente per contrattaccare. Per ora direi che tanto basta, vedremo come questa agenzia verrà utilizzata nel MCU.

Per il momento, abbiamo scoperto come lo S.W.O.R.D. abbia involontariamente contribuito alla popolazione di Westview. Geraldine, infatti, è risultata essere l'agente Monica Rambeau (Teyonah Parris), personaggio che avevamo già conosciuto in Captain Marvel (2019, Anna Boden e Ryan Fleck), anche se in quel film – ambientato nel passato – era solo una bimba. Monica, agente S.W.O.R.D. inviata sul campo per indagare su Westview, si è avvicinata alla barriera finendo risucchiata; diventando così Geraldine, un personaggio delle sitcom di Wanda e Visione.
E anche la sua uscita di scena sembra involontaria: come agente S.W.O.R.D., Monica sapeva di Wanda e Ultron, ma questo non significa che abbia provocato l'Avenger volontariamente.

Tra le forze messe in campo dallo S.W.O.R.D. per indagare su Westview e la sorte di Monica, spiccano altre due vecchie conoscenze del MCU: Darcy Lewis (Kat Dennings), l’ex stagista in fisica di Thor (2011, Kenneth Branagh) e Thor: The Dark World (2013, Alan Taylor), ora scienziata esperta e brillante; e Jimmy Woo (Randall Park), agente dell’F.B.I. che abbiamo invece conosciuto in Ant-Man and the Wasp (2018, Peyton Reed). Nel più classico degli schemi, i due vanno a costituire una coppia di protagonisti interlocutori, la scienziata e l’investigatore, che mediano per noi gli eventi narrati: la prima spiegando gli aspetti (fanta)scientifici della situazione al secondo, che ci mette le domande e raccoglie e ordina i pezzi del puzzle, organizzando di fatto la nostra indagine da spettatori. Dunque WandaVision, e questo quarto epidosio in particolare, presenta la struttura del classico racconto mistery a sfondo investigativo. C'è un enigma, e siamo chiamati ad analizzarlo e risolverlo insieme a Darcy e Jimmy.


Trovo inutile scrivere un vero e proprio riassunto dell’episodio: tanto se state leggendo lo avrete visto, e già sapete. Concentriamoci piuttosto su alcuni punti:

L’incipit, con quella splendida scena in cui Monica “rinasce” dalle sue ceneri, conferma come i fatti di WandaVision si collochino nel presente fittizio del MCU, ovvero dopo Avengers: Endgame (2019, Anthony e Joe Russo). Monica era infatti tra i “sacrificati” dello Snap con cui Thanos (Josh Brolin) ha dimezzato la popolazione dell’universo. Per contro, il ritorno di Monica è dovuto – come quello di tutti gli scomparsi – al Blip, il nuovo “schiocco divino” con cui Hulk (Mark Ruffalo) ha annullato il genocidio cosmico del Titano Folle.
Ne consegue che l’aspetto datato della dimensione-sitcom di Westview è cosa tutta interna ad essa. Fuori, siamo nel presente. 

La dimensione-sitcom di Westview – ma guarda un po’! – è confermata quale opera di Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen). Questo personaggio in effetti, di battaglia in battaglia, ha visto crescere notevolmente le proprie capacità. Se vi ricordate, in Endgame stava battendo da sola Thanos, bloccato e schiacciato dai poteri della supereroina. Il Titano Folle ha dovuto richiedere un bombardamento a tappeto della sua astronave per liberarsi, nonostante la conseguente decimazione delle sue truppe, oltre a quelle nemiche. Una mossa evidentemente disperata: al di là che gliene potesse importare o meno, perdere tanti uomini e mezzi durante una battaglia campale, è tutt’altro che strategicamente positivo. E se Thanos si è risolto a ciò, è perché era effettivamente in pericolo.
Così, se inizialmente i poteri di Wanda erano “limitati” a telecinesi, illusioni et simili, c’è da credere che ora vadano molto più in là… House of M docet. A questo si aggiunga che la giovane donna ne ha passate davvero troppe: ultima ma non ultima la violenta dipartita del suo compagno Visione (Paul Bettany) in Avengers: Infinity War (2018, Anthony e Joe Russo), motivo della sua ira distruttiva verso Thanos in Endgame. Forse la sua stabilità mentale ne è uscita spezzata?


Visione, a proposito, sembra proprio morto. Il marito di Wanda nella dimensione-sitcom non dovrebbe essere lì. Lo conferma una scena di questo episodio: dopo che Wanda ha cacciato Monica da Westview (sequenza splendida, ed ennesima grande prova dell’attrice), perde per un attimo il controllo e vede Visione come il cadavere che dovrebbe essere, quello visto alla fine di Infinity War dopo che Thanos gli ha strappato la Gemma della Mente. Grigio, occhi spenti, un buco enorme sulla fronte.
Eppure, Visione sembra proprio lui: in diverse occasioni, anzi, sembra agire di propria volontà, ribellandosi all’”illusione” di Westview. Il che è strano, perché comunque sia Wanda non ha certo il potere di riportare qualcuno indietro dalla morte. C’entra forse il famoso villain “segreto” di WandaVision?

A un certo punto, Darcy e Jimmy elencano le varie persone intrappolate nel mondo-sitcom di WandaVision: cioè gli abitanti di Westview, che dunque – viene chiarito già a inizio episodio – esisteva pre-distorsione della realtà; e in più Monica Rambeau, infiltrata suo malgrado. Mancano all’appello Agnes (Kathryn Hahn) e l’uomo che l’F.B.I. aveva collocato nella cittadina per il programma protezione testimoni (ragione per cui Jimmy Woo si trova in zona). Ammesso che non coincidano, o che l’uomo (o la donna) in questione sia uno dei cittadini noti, menzionati da Jimmy Woo durante l’episodio. Comunque sia, qual è la loro identità? 
Per quanto riguarda Agnes, è verosimile – come ormai tutti sanno – che si tratti di AGatha HarkNESs, antica maga che nei fumetti è stata un importante riferimento per Wanda/Scarlet Witch. Ma nel MCU è una figura nuova. Cosa ci fa a Westview? Qual è il suo scopo nella dimensione-sitcom? 


Questo episodio ha un po’ diviso il pubblico: dall’estremo di chi lo attendeva con eccessiva ansia, sputando sull’eccellente lavoro fatto coi primi tre, metatelevisivi episodi; a quello di chi, conoscendo bene il quadro generale dai comics, lo ha vissuto come uno spiegone ovvio, se non addirittura superfluo. Pur simpatizzando maggiormente coi secondi, trovo che con il quarto episodio WandaVision si confermi come serie di grande qualità, confezionata magnificamente intorno a trovate non banali. E che sia ingiusto selezionarne un aspetto piuttosto che l’altro: WandaVision è un colto enigma al quale sinora mi sembrano necessarie tutte le sue parti, e giocarlo dovrebbe essere solo un grande piacere.

Tra l’altro, al di là delle cose che più o meno erano già note, questo “episodio spiegone” fornisce degli indizi di un livello forse più profondo. Mi riferisco a due domande, che si pongono rispettivamente Darcy e Jimmy (scrivendola sulla lavagna, vedi foto sopra):

Perché la sitcom cambia d’epoca?

e

Perché la barriera ha forma esagonale?

L’esagono, in effetti, appare un po’ ovunque nella serie. Qualcuno la ha inteso come reference alle 6 Gemme dell’Infinito: può starci, ma potrebbe esserci di più.

Sappiamo che WandaVision riguarda questioni esoteriche e occulte. Abbiamo una bizzarra dimensione creata da un essere potentissimo come Wanda. Nella serie c’è probabilmente Agatha Harkness, oltre a un possibile “villain infernale”, Mefisto (ve ne avevo fatto cenno in passato). E se non basta ancora, sappiamo che la serie culminerà in una connessione con l’imminente Doctor Strange 2: Nel multiverso della pazzia (2021, Sam Raimi). Insomma i riferimenti alle arti magiche non mancano affatto.

Ebbene, nel pensiero esoterico l’esagono rappresenta il Tutto, la Creazione. Come le sei Gemme, certo, perché anche in quel caso c’è un riferimento al 6. Ma l’importanza riconosciuta a questo simbolo affonda nella notte dei tempi. Per esempio, nella cultura ebraica l’esagono è dato da 6 sfere che ruotano, simboleggianti i 6 giorni della Creazione divina.

Sinora in WandaVision abbiamo avuto 3 episodi della sitcom, corrispondenti a 3 decenni: anni Cinquanta, Sessanta, Settanta. Sappiamo che ce ne saranno altri, per esempio altri 3 dagli anni Ottanta al primo decennio del secolo attuale.

In questo senso, questo quarto episodio potrebbe essere un vero e proprio intermezzo, di una meta-serie a proposito di un atto creativo epocale che, nello spaziotempo distorto della dimensione-sitcom, ritorna infine nel nuovo millennio. Forse riguarda i due gemelli figli di Wanda? Interessano a qualcun altro? Forse Wanda è manovrata inconsapevolmente? Vedremo...

Curiosità: l’esagono è anche la forma delle celle degli alveari, per cui nel pensiero esoterico l’ape è l’animale nobile e costruttore per eccellenza. Magari è un caso, ma ricordate come Wanda visualizza l’agente che entra dalle fogne? Un apicultore, circondato da api che non possono toccarlo.

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