WANDAVISION ep. 3 | ORA A COLORI iniziamo a vederci meglio…
WandaVision è la prima delle attese serie TV, esclusive Disney+, che sono parte integrante della quarta fase del Marvel Cinematic Universe (MCU). Sin dal primo trailer uscito, questa serie ha colpito la mia attenzione, apparendo molto sui generis. Almeno, se confrontata con le precedenti produzioni dei Marvel Studios.
I primi due episodi si presentano in tutto e per tutto – o quasi – come una
classica sitcom americana: rispettivamente anni Cinquanta l'Episodio 1, e Sessanta l'Episodio 2.
Quel quasi è dovuto al fatto che queste realtà apparentemente idilliache,
vengono talvolta interrotte da certi “eventi misteriosi”, che fanno intendere
chiaramente come ci sia qualcosa sotto. E qualcosa di weird e inquietante…MA,
di tutto questo vi ho parlato diffusamente QUI: dove trovate la recensione dei
suddetti primi due episodi, alcuni dettagli tecnici su WandaVision in generale, e un po’ di nozioni base per capire quanto sta
accadendo in questa bizzarra serie.
Veniamo quindi al terzo episodio, Ora a colori. Come annuncia il titolo, e avevamo
visto alla fine di Episodio 2, il mondo di WandaVision è entrato in una nuova
fase, cioè nel decennio televisivo successivo: non è più un mondo in b/n, ma è a
colori, e decisamente Seventies. La bellezza visiva di questi episodi è davvero
qualcosa di meraviglioso, che si riconferma pienamente nel terzo con la
realizzazione di un dettagliatissimo spaccato d’epoca – opportunatamente
idealizzato dall’essere un programma televisivo – nel quale possiamo
tranquillamente perderci.
Nei dettagli, e nei tanti indizi/easter egg ovviamente (c’è per esempio un nuovo,
interessante finto spot pubblicitario…).
Dulcis in fundo, avevamo lasciato Wanda col pancione. Nel senso di incinta eh,
non come Thor… e qui scatta il tema comico della puntata. Wanda in dolce attesa
perde frequentemente il controllo dei suoi poteri, creando incidenti spassosi,
ma che rappresentano un grosso rischio quando sono presenti i vicini, che potrebbero
finalmente sgamarla.
Come ricorderete infatti, Wanda e Visione sono giunti a Westview (mi ripeto dal
precedente articolo: sic!), la cittadina immaginaria di WandaVision, con la
speranza di integrarsi come persone comuni in quella comunità, nascondendo i
loro poteri… un vecchio sogno della nostra stran(issim)a coppia. Il che è difficilino,
se una condizione anomala (la gravidanza) influisce sulla tua “magia” facendoti sparare “incantesimi”
a caso.
(“Anomala” anche perché acceleratissima. Conosceremo i figli – sì sono più di
uno – di Wanda e Visione prima della fine dell’episodio.)
Come nei precedenti episodi, accadono strani incidenti di percorso. Il primo è
analogo a quanto accaduto nel finale di Episodio 2 con l’apicoltore, sebbene in
forma più sintetica: di fronte a un Visione improvvisamente illuminato e
dubitante circa la “realtà” in cui esistono, il demiurgo – che ormai sappiamo
benissimo essere Wanda stessa – reagisce “riavvolgendo il filmato”,
scongiurando una possibile crisi “semplicemente” cancellandola dall’esistenza.
Accade però poi un nuovo, ben più grave incidente. Un certo
personaggio, cioè uno dei vicini (evidentemente non solo, o quantomeno non
tutti, personaggi immaginari) esprime, durante una visita a Wanda, un’osservazione
che pesca direttamente dall’”esterno”. Da quel mondo che Wanda aka Scarlet
Witch vorrebbe lasciare fuori; e di cui quel personaggio dimostra, con la sua uscita,
di essere parte.
Segue un significativo cambio nel formato dell’immagine.
Quel personaggio si svela come invasore, e il demiurgo-madre reagisce
sbattendola fuori. Finalmente, vediamo un cenno della realtà esterna a Westview
– alla Westview di Wanda almeno – e capiamo qualcosa… o meglio, riceviamo conferma
circa il concept, i temi alla base di questa brillante serie.
Pare che nel quarto episodio, come ormai hanno dichiarato un po’ tutti dalla showrunner
ai protagonisti sino alle comparse e agli addetti del catering, ci sarà una
svolta più incisiva. Una dichiarazione volta presumibilmente a chetare quegli
“appassionati” che non si stanno ritrovando, per varie – tutte generalmente tristi
– ragioni, in questo splendido esperimento MCU Ai confini della realtà; i quali
sperano piuttosto in un’imminente svolta action, più in linea con i precedenti
di questo universo televisivo/cinematografico.
Da parte mia, ribadisco quanto scritto in precedenza: Marvel (Comics) non significa
solo battaglie spettacolari a base di superpoteri. Buona parte della gloria della
Casa delle idee è dovuta al suo versante più propriamente immaginifico: classici
enormi tra sci-fi, fantasy, weird, viaggi ai confini della mente e del cosmo; realtà
enigmatiche, impossibili.
WandaVision si muove in questa direzione: lo ha fatto sinora bene, in modo originale, arricchendo un universo narrativo effettivamente “meraviglioso” che, con le prime tre fasi, è stato invero appena abbozzato. E questa serie, a sua volta, introduce suggestioni che l’arrivo in scuderia di personaggi quali gli X-Men e i Fantastici Quattro, auspicabilmente amplierà ulteriormente.
Per queste ragioni mi auguro che la serie continui a mantenere il suo raffinato equilibrio weird. Sarebbe davvero un gran peccato se tutto si risolvesse in un “ok abbiam scherzato, ecco l’azione”, vanificando quello che di realmente nuovo e importante WandaVision ha sinora messo in campo.
Vedremo, dunque, questa svolta del quarto episodio: in cosa consiste, e a che sviluppi apre.
Ag.... ....nes.(Kathryn Hahn) e Herb (David Payton). |
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