5 TOMBE PER UN MEDIUM e 7, HYDEN PARK: LA CASA MALEDETTA | Mafarka Home Video e la sua prestigiosa ITALIAN CULT COLLECTION!



Mafarka Home Video è una label tutta italiana, nata da nemmeno un anno, che si è da subito messa in luce per la notevole qualità dei suoi prodotti. Il suo obiettivo è offrire al pubblico film rari o dimenticati, pescando dal ricco repertorio del cinema di genere del passato, presentandoli finalmente in Blu-ray in alta definizione, con contenuti speciali di livello.

Così dopo aver esordito con un interessante horror francese, il grandguignolesco La notte della morte (1980) di Raphaël Delpard, che ho già recensito per gli amici di Shiva Produzioni, Mafarka Home Video è passata a occuparsi specificamente di cinema di genere italiano, con questa collana dedicata dall’inequivocabile nome di Italian Cult Collection.

Le scelte per i primi due titoli della collana sono cadute rispettivamente su un gotico italiano dell’epoca d’oro del genere, 5 tombe per un medium di Massimo Pupillo (che girò questo film sotto lo pseudonimo internazionale di Ralph Zucker); e su un tardo giallo all’italiana con – come d'uopo  importanti influenze horror e slasher in particolare, ovvero 7, Hyden Park: La casa maledetta di Alberto De Martino (sotto lo pseudonimo di Martin Herbert). Dunque, sinora l’horror domina piuttosto incontrastato nel catalogo di Mafarka Home Video; che tuttavia per il futuro dovrebbe ampliarsi anche in direzione di altri generi storici del nostro cinema. 



Barbara Steele, e sullo sfondo Walter Brandi e Mirella Maravidi, in 5 tombe per un medium.


5 tombe per un medium (1965), ambientato a inizio Novecento, racconta la storia di un notaio, Albert Kovacs (Walter Brandi), chiamato a recarsi nella magnifica ma isolatissima residenza di un ricco dottore, per mettere in ordine le questioni legate al suo testamento. Ciò avverrà in presenza della figlia Corinna (Mirella Maravidi) e della seconda moglie Cleo (Barbara Steele); ma non del dottore stesso, che all'arrivo di Kovacs risulterà già morto, e da ben un anno! 

Ma non è certo questa la stranezza maggiore con cui il notaio avrà a che fare: il paese in cui è giunto, infatti, è stato in passato tragicamente segnato dalla peste; e proprio presso la casa del suo cliente si trovava il lazzaretto, nonché tuttora le tombe degli untori considerati responsabili di aver diffuso l’epidemia. Dulcis in fundo il cliente, che rispondeva al nome di Jeronimus Hauff, era dottore sì, ma si occupava nientemeno che di occultismo: praticando esperimenti legati in qualche modo al triste retaggio (sempre la peste) di quei luoghi. Come potete immaginare, non finirà affatto bene…

Girato in un b/n da capogiro, nella magnifica location di Castello Chigi a Castel Fusano (Roma), in ambienti decadenti adorni di suppellettili e opere d’arte magnifiche e inquietanti, 5 tombe per un medium viene spesso indicato come uno degli esiti maggiori del gotico italiano, a fianco dei più noti capolavori di Maestri quali Mario Bava, Riccardo Freda e Antonio Margheriti. Massimo Pupillo fu del resto cineasta solidissimo, che nonostante una carriera non particolarmente lunga o fortunata, vanta un’interessante filmografia che abbraccia diversi dei più importanti generi del suo tempo, e collaborazioni di primissimo livello.

In 5 tombe per un medium ritroverete tutti i topoi del filone, compresa Barbara Steele (la dark lady per eccellenza del gotico italiano, qui più maledetta e affascinante che mai), espressi al meglio in un film scritto e girato molto bene; a parte una chiusa che mi è sembrata un po’ forzata (forse imposta?). Nel gran finale (prima della chiusa di cui dicevo) il film mette tuttavia in scena un’idea piuttosto originale, rischiando quasi di anticipare qualcosa che da lì a pochi anni, avrebbe dato inizio a una nuova, modernissima fase del cinema horror (Romero <coff!>). Purtroppo, visivamente non si spinge troppo in là, finendo col non uscire dai canoni del suo genere… resta comunque un eccellente e ammirevole film gotico italiano. E non è certo poco.


Castello Chigi, presso Castel Fusano (Roma), è la location di 5 tombe per un medium.


Un'apparizione del misterioso assassino in 7, Hyden Park: La casa maledetta.


Con 7, Hyden Park: La casa maledetta (1985) di Alberto De Martino, già regista del cult horror L’Anticristo (1974), facciamo un salto di vent’anni, nella metà degli anni Ottanta: quando la gloriosa storia del cinema di genere italiano (o almeno, della sua fase più florida) si avviava ormai al tramonto. Come nel suo film più celebre, protagonista di 7, Hyden Park è una donna divenuta paraplegica a seguito di un tragico accadimento, quando era solo una bambina. All’epoca Joanna (Christina Nagy) subì una violenza da un maniaco travestito da prete, dal quale è rimasta segnata nella psiche come nel corpo; oggi, unica erede della sua ricca famiglia, lotta per sé stessa e chi si trova in condizione simili alle sue, tanto da aver finanziato un centro per le attività sportive dei disabili. Accanto a lei troviamo Ruth (Carroll Blumemberg), la sua badante e migliore amica – la quale sembra quasi attratta da lei – e il suo compagno Craig (David Warbeck), istruttore presso il suo centro sportivo, con il quale sta per sposarsi. Quando tutto sembra andare per il meglio, un assassino vestito da prete inizia nuovamente ad apparire, mietendo vittime in primo luogo proprio tra alcuni preti vicini alla donna… ma questo, è solo l’inizio.

Scritto con il grande Vincenzo Mannino (L’anticristo, Lo squartatore di New York, Il giustiziere sfida la città, e un’infinità di altre grandi sceneggiature), 7, Hyden Park: La casa maledetta è un interessante giallo crepuscolare, sulla scia di Dario Argento e Lucio Fulci, girato con colori vivi e saturi che, tra le varie cose, risaltano efficacemente lo splatter delle violentissime uccisioni. Potente e diretto, il film scopre presto le carte circa l’identità dell’assassino, per poter illustrare meglio il suo sadico lavoro di distruzione psicologica della sua principale vittima, ovvero la povera Joanna. 

Solido esponente del suo filone, 7, Hyden Park ha diverse sequenze molto particolari e suggestive. Come l’incipit, che narra in modo visionario l’incidente infantile di Joanna, su una scala che fa venire in mente Eisenstein. E soprattutto il finale, che dietro le immediate apparenze (diciamo che può sembrare molto “classico”…) è profondamente e assolutamente tragico, cupo, e pessimista. Un "grande minore”, che vale senz’altro la pena recuperare.

Joanna (Christina Nagy) in un brutta situazione in 7, Hyden Park: La casa maledetta.


Insomma, davvero due ottime scelte, quali prime uscite di questa Italian Cult Collection! E al di là della qualità audio/video e degli interessanti extra, devo sottolineare come un altro punto di forza di Mafarka Home Video sia la notevole cura estetica dei suoi prodotti. La grafica dei loro Blu-ray e relativi packaging è realizzata davvero molto bene, e nulla ha da invidiare a quelle di case ben più grandi e celebri.

Concludendo, vi raccomando di sostenere sempre la diffusione del cinema di genere, italiano e non solo, presente e passato, e chi lo propone con grande passione e qualità come Mafarka Home Video. Lo meritano loro, e soprattutto le vostre videoteche!



Link* per gli acquisti:

5 tombe per un medium Blu-ray, Mafarka Home Video.

7, Hyden Park: La casa maledetta Blu-ray, Mafarka Home Video.

*= Link sponsorizzati: se acquisterete su Amazon da questi link, a voi non cambierà assolutamente nulla. Mentre io riceverò una piccola (ma davvero piccola!) percentuale, che utilizzerò per far crescere il mio blog, nell'ottica di offrirvi contenuti sempre migliori.


Potete inoltre acquistare direttamente dal produttore (di solito ricevendo uno sconto, specie nei preorder), scrivendo una messaggio privato alla pagina Facebook ufficiale di Mafarka Home Video.


Commenti

Post popolari in questo blog

I MITCHELL CONTRO LE MACCHINE | Una famiglia naturalmente eccentrica salverà il mondo?

GODZILLA VS. KONG | Spettacolari battaglie fra titani dai piedi d’argilla

[X-MEN] MAGNETO: TESTAMENTO | Un mutante Omega forgiato nell’inferno della Storia