RESIDENT EVIL: WELCOME TO RACCOON CITY | (Ancora) un pessimo film per un grande videogioco





La triste storia di Raccoon City, cittadina statunitense vittima degli esperimenti della casa farmaceutica Umbrella Corporation, narrata attraverso il punto di vista di un manipolo di eroici sopravvissuti al suo disastro.

Facciamola breve: questo reboot cinematografico di Resident Evil è un disastro.

E non tanto per il discusso casting, che se anche gli attori fossero stati copie carbone dei character poco cambiava. Semmai per la scrittura raffazzonata, che oltre a caratterizzare personaggi iconici in maniera a dir poco superficiale quando non apertamente odiosa (Leon Kennedy su tutti, ridotto a un mentecatto), mescola alla rinfusa i primi due capitoli (e non solo) della celebre saga videoludica: comprimendo, e malissimo, davvero troppa roba, con un’assenza generale di ritmo e tensione che tolgono ogni possibilità di appassionarsi al film.

E non bastano certo ambienti, dettagli e quant’altro presi di peso dal videogame a salvare il tutto. Anzi, in qualche modo i limiti di Resident Evil: Welcome to Raccoon City (Canada/Germania 2021, di Johannes Roberts) emergono proprio in questi frangenti, con la sensazione di vedere cartoline del gioco incollate sul nulla.

Persino gli effetti sono piuttosto mediocri. Funzionano abbastanza Lisa Trevor e il Licker in CGI, che tuttavia si vede pochissimo… ma gli “zombie”, che spesso sono più che altro infetti allucinati, il più delle volte sono realizzati in modo davvero imbarazzante.

Evitabilissimo. Realizzare un buon film tratto da un videogioco è tutt’altro che facile, e purtroppo Resident Evil ce lo dimostra per l’ennesima volta.





Originariamente pubblicato su Instagram.

Resident Evil: Welcome to Raccoon City su IMDb.

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