ARCHIVE 81 - UNIVERSI PARALLELI st. 1 | Occultismo, altre dimensioni e metafilmico



Dan Turner (Mamoudou Athie) è un autentico videoarcheologo: un restauratore di enorme talento in grado di riportare alla luce qualsiasi vecchio filmato, anche quando il supporto (rigorosamente analogico) che lo contiene sembra irrimediabilmente compromesso. Per questa ragione, il capo di una misteriosa azienda lo ingaggia per restaurare in gran segreto i video di Melody Pendras (Dina Shihabi), una ricercatrice e filmmaker scomparsa nel 1994, durante l’incendio che ha distrutto il condominio newyorkese presso cui stava realizzando un documentario. Messosi all’opera, Dan si ritroverà sempre più invischiato, e ben più personalmente di quanto avrebbe mai immaginato, in una inquietante vicenda a base di oscuri culti iniziatici. Questo perché tutto ciò si ricollega anche al suo traumatico passato; ma soprattutto perché Melody, la coraggiosa ragazza dei video scomparsa da anni, sembra sempre più chiaramente implorare proprio il suo aiuto...

Basata su un celebre podcast e prodotta tra gli altri da James Wan, Archive 81 
(USA 2022-, creato da Rebecca Sonnenshine), con questo sottotitolo italiano giusto un filino spoiler, è un’appassionante e raffinata miniserie tra horror soprannaturale, fantascienza e thriller cospirazionista, che stupisce per tante ragioni. A cominciare dal livello dei riferimenti: che vanno dal cinema (Shining, Rosemary’s Baby, Solaris, The Blair Witch Project) alla televisione (Ai confini della realtà), dalla letteratura (Lovecraft – ovviamente – su tutti) a nuovi popolari media quali appunto il podcast (apertamente citato dal personaggio di Mark Higgins, interpretato da Matt McGorry); sino a quelli più propriamente documentari utilizzati per costruire la fisionomia di questa verosimile setta e le sue espressioni cultu(r)ali. Come le diramazioni dell’occultismo nella musica e nella pittura, aspetti che non vengono così comunemente toccati in una serie TV. 

Per esempio, nell’episodio 4 viene non a caso fatto riferimento a certa pittura dell’Est Europa. Ed è storicamente accertato come persino autori e teorici fondamentali quali Vassilij Kandinskij e Pietr Mondrian avessero avuto relazioni con circoli esoterici (per lo più innocui eh: è qui che Archive 81 rientra più sui binari dell’ovvio romanzesco). In generale stupisce la notevole minuzia con cui questi aspetti sono resi materialmente ed esteticamente nelle scenografie, negli abbigliamenti, persino nel linguaggio, il tutto davvero molto appagante da esperire.


Tutta questa ricchezza contenutistica va di pari passo con quella tecnico-formale. Archive 81 è davvero molto ben scritta e girata, con switch stilistici e trovate in genere sempre funzionali e interessanti, una fotografia eccellente e discreti effetti speciali. Nonostante l’enorme mole di informazioni che presenta, sembra tutto coerentemente inserito in un racconto di grande atmosfera, dal ritmo lento (sconsigliata ai deboli d’attenzione) ma incalzante nel suo crescere per accumulazione di stimoli e indizi, in una situazione che per i due ottimi protagonisti si fa sempre più complicata e oppressiva. Insomma, una serie horror d’atmosfera e non impestata da facili jumpscare, che culmina in un finale che ho trovato perlomeno congruo. (Finale che potrebbe essere definitivo oppure no, a seconda che propongano o meno una seconda stagione che sia anche un seguito diretto – ma anche l’opzione antologica sarebbe bene accetta.)

Insomma, già a gennaio mi ritrovo piacevolmente colpito da una seria candidata a miglior serie TV dell’anno. Archive 81 è un prodotto elegante e sofisticato, che sulla scia delle gotiche The Haunting of di Mike Flanagan e della deliziosamente perversa Al nuovo gusto di ciliegia con Rosa Salazar guarda a un pubblico Netflix decisamente diverso, per target e sensibilità, da quello delle pur pregevoli Stranger Things e Fear Street (che sì, è una trilogia di film, ma in verità poco cambia). Un “esperimento” per me del tutto riuscito, che sostengo pienamente.




Originariamente pubblicato su Instagram.

Archive 81 su IMDb.





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