PRISONERS OF THE GHOSTLAND | Nicolas Cage e Sion Sono oltre i confini del cinema!




Sion Sono è un autentico invasato della Settima arte: capolavori estremi ed inqualificabili come Suicide Club, Love Exposure, Cold Fish, Guilty of Romance, e Antiporno tra gli altri, stanno lì a dimostrarlo. E il regista giapponese si conferma pienamente con il suo visionario primo film in lingua inglese, Prisoners of the Ghostland, un’opera che sbriciola con frenesia i confini tra le culture e i generi cinematografici, in un caleidoscopio devastante e destinato a lasciare il segno come l’esplosione nucleare che ricorre, nel film, quale suo simbolo mortifero e di rinascita insieme. Al centro del film – dunque dell’esplosione – l’icona Nicolas Cage, ormai incontenibile leggenda in questa fase calante, che sembra sempre più una fase crescente, protagonista di titoli mirabolanti e anch’essi inqualificabili come i lisergici Mandy (2018, Panos Cosmatos) e Il colore venuto dallo spazio (2019, Richard Stanley), l’imperfetto Willy’s Wonderland (2021, Kevin Lewis) o il devastante Pig (2021, Michael Sarnoski), dove reinventa, distrugge e rigenera continuamente e infaticabilmente la sua immagine di divo e protagonista: quasi un’esperienza Zen in salsa pop, la sua, entrata necessariamente in risonanza con l’avvento e la poetica di Sono. Cineasta e protagonista si sono insomma perfettamente trovati, e nel loro connubio il primo ha potuto girare questa sorta di Libro tibetano dei morti in forma di western chanbara post (o pre?) apocalittico.

Prologo: una rapina in banca andata male…una banca candida come una clinica, ma con clienti dai vestiti coloratissimi come il rosso distributore di coloratissime sorprese che, incomprensibilmente, si trova al suo centro. Il colpo di Hero (Cage) e Psycho (Nick Cassavettes) degenera allorché il secondo fredda, immotivatamente, un ragazzino che si trovava davanti al distributore con dei dolci in mano, e aveva osato offrirglieli. Stacco (sapremo dopo com’è andata), e ritroviamo Hero seminudo, sporco e imprigionato in catene. La città si chiama Samurai Town, un mix programmatico tra un villaggio giapponese e una cittadina del West abitato da geishe, samurai e pistoleri, e il suo Governatore di bianco vestito (Bill Moseley) intende usare Hero, opportunatamente intrappolato dentro una tuta di pelle piena di bombe a tempo, mandandolo a riportare indietro sua “figlia” Bernice (Sofia Boutella), che è stata rapita e condotta nella post apocalittica Ghostland, dove vivono strane persone tra il derelitto, il mutante e lo spettro. Fantasmi propriamente detti? Chissà. Hero “accetta”, gli vengono date le chiavi di una bella automobile ma l’abbandona per rubare una bicicletta, senza ragioni evidenti; interverrà Yasujiro (Tak Sakaguchi), il samurai guardia del corpo del Governatore, a riportargli l’auto. In maniera un po’ rocambolesca, Hero giunge infine a Ghostland [...] 

Questo è solamente un estratto dell'articolo, che potete leggere integralmente in esclusiva su Malastrana VHS.






PRISONERS OF THE GHOSTLAND (USA/Giappone 2021), 103'
Regia di Sion Sono
Sceneggiatura di Aaron Hendry e Reza Sixo Safai
CAST: Nicolas Cage (Hero), Sofia Boutella (Bernice), Nick Cassavetes (Psycho), Bil Moseley (il Governatore), Tak Sakaguchi (Yasujiro).

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