AL NUOVO GUSTO DI CILIEGIA | Hollywood, vendetta e voodoo nel segno di Lynch e Cronenberg


Los Angeles, anni Novanta. Una giovane e misteriosa regista, Lisa Nova (Rosa Salazar), giunge da chissà dove con l’intenzione di rendere la sua unica opera, il corto L’occhio di Lucy, un grande lungometraggio di successo, che intende dirigere personalmente. All’inizio tutto sembra andare benissimo, con il ricco cineasta e produttore Lou Burke (Eric Lange) che pare darle pieno appoggio nella realizzazione del suo sogno. Dopo alcune avances decisamente eccessive, però, i nodi vengono al pettine e l’uomo tradisce Lisa, rubandole il film. Sconvolta, la nostra protagonista si affida all’inquietante Boro (Catherine Keener), sorta di bizzarra strega squatter, per attuare una terribile vendetta contro Lou facendogli il malocchio. 

È l’inizio di un lisergico e disturbante viaggio tra allucinazioni realissime e una realtà (Hollywood) non meno allucinante. Non mancheranno streghe, droghe, mostri, spettri, zombie, killer, mutazioni del corpo, e tanti gattini vomitati (sic!).


Tratto dal romanzo di Todd Grimson (Brand New Cherry Flavor, inedito in Italia), e forte di una coppia di allucinatissimi show runner come Nick Antosca (la splendida serie horror antologica Channel Zero) e Lenore Zion (che ha affiancato Antosca già per The Dream Door, la quarta stagione di Channel Zero), Al nuovo gusto di ciliegia è una delle recenti produzioni originale Netflix dedicate al genere horror, con un target un po’ diverso dai soliti. Se per esempio la bella trilogia filmica di Fear Street di Leigh Janiak, tratta dai romanzi di R. L. Stine, è indirizzata a un pubblico teen, con un occhiolino ai nostalgici; mentre l’interessante A Classic Horror Story di De Feo e Strippoli si rivolge a un pubblico più maturo e alternativo; questa miniserie autoconclusiva di 8 episodi si rivolge decisamente agli amanti delle cose più arty, weird ed estreme. 

Cosa buffa, ma niente affatto sorprendente, in tutti i casi si gioca comunque la carta della citazione e del riferimento a modelli noti. Qui tocca a una serie di fonti colte, qua e là citate apertamente nel corso degli episodi, tra cui spiccano direi soprattutto i “due David”, Lynch e Cronenberg. La presenza del Maestro di Twin Peaks, Strade Perdute e Mulholland Drive è direi preponderante: sin dall’inizio l’arrivo di Lisa in una sequenza che riprende con ironia la celebre opening di Strade Perdute, e lungo tutta la serie nei temi e nello stile che si rifanno soprattutto all'infernale Hollywood di Mulholland Drive – tra gli attori, tanto per ribadire, c’è anche Patrick Fischler: ovvero Dan, la vittima del famoso e irripetibile jumpscare del vicolo.

Invece Cronenberg, il Padre fondatore del body horror, è invece presente… beh, soprattutto nel body horror, che gli autori non lesinano proprio per niente. Dai gattini vomitati da Lucy (imperdibili) ai corpi putrescenti degli zombie, da una clamorosa vagina addominale all’occhio di Lucy (e non intendo il corto…), sino alle improvvise e assolutamente esplicite esplosioni di violenza, Al nuovo gusto di ciliegia è un festival di gore significativo e tagliente, che non può non ricordare l’opera del canadese nelle sue differenti e celebrate manifestazioni, reso con effetti – in buona parte practical effects! – davvero eccellenti.


Il risultato è nel complesso molto interessante. Una storia delirante ma in senso positivo, realizzata bene sotto ogni aspetto (fotografia a tratti pazzesca) e retta da attori brillanti e tutti in ruolo, tra i quali spicca una Rosa Salazar a dir poco immensa. Forse qualche passaggio è un po’ lento, possibilmente otto episodi sono troppi. Forse la tematica “Me Too” dello “sfruttamento della donna nell’industria cinematografica” è un filino troppo palese, e non so neanche quanto efficace – se quello era lo scopo: da un certo punto in poi è dura non simpatizzare per il weinsteniano Lou Burke, per quanto viscido sia. Ma nel complesso tutto funziona bene e nulla risulta eccessivamente forzato. 

Anche perché i riferimenti della miniserie, i “due David” in testa, non sono buttati lì per caso. il duo Antosca/Zion sprizza amore per quegli autori e quelle atmosfere dai tempi di Channel Zero; e lo stesso romanzo originale di Grimson (descritto su Goodreads come an erotic gore-fest tucked between unnecessary foreplay and spooning), cade a pennello per questo tipo di operazione. 

Per cui, manierista quanto volete, Al nuovo gusto di ciliegia è una miniserie riuscitissima. Un vero e proprio omaggio all’horror più weird e indefinibile, che non mancherà di appassionare gli amanti del genere. 

Disponibile ora su Netflix.



AL NUOVO GUSTO DI CILIEGIA (Canada/USA 2021)
Miniserie di 8 episodi da circa 40'
Creata da Nick Antosca e Lenore Zion
Basato sul romanzo di Todd Grimson




Commenti

Post popolari in questo blog

[X-MEN] MAGNETO: TESTAMENTO | Un mutante Omega forgiato nell’inferno della Storia

I MITCHELL CONTRO LE MACCHINE | Una famiglia naturalmente eccentrica salverà il mondo?

WANDAVISION ep. 4 | INTERROMPIAMO QUESTO PROGRAMMA, le spiegazioni che attendevamo?