PG: PSYCHO GOREMAN | Anarchia & B-Movie secondo Steven Kostanski
Il canadese Steven Kostanski, celebre soprattutto per aver scritto e diretto con Jeremy Gillespie l’inquietante
The Void (2016), un notevole esempio di horror cosmico tra Lovecraft, Carpenter e Fulci, deve la sua carriera a una profonda passione
cinefila per i B-movie anni ’80 e ’90. Da qui i suoi
importanti trascorsi come tecnico del make-up e degli effetti speciali, con una particolare devozione per i practical effect vecchia scuola.
In questo senso, PG: Psycho Goreman – con quel “PG” che riferisce ironicamente alla “Parental Guidance suggested” del sistema di classificazione del cinema USA – affonda piuttosto in alcune sue opere orgogliosamente demenziali. Dove la sua sensibilità per il materico, il viscerale, e la suggestione citazionista, esplode dionisiaca in un what-a-fuck revivalista originale e pungente.
In questo senso, PG: Psycho Goreman – con quel “PG” che riferisce ironicamente alla “Parental Guidance suggested” del sistema di classificazione del cinema USA – affonda piuttosto in alcune sue opere orgogliosamente demenziali. Dove la sua sensibilità per il materico, il viscerale, e la suggestione citazionista, esplode dionisiaca in un what-a-fuck revivalista originale e pungente.
Il film narra le gesta di un improbabile cyborg in un mondo futuro dominato da osceni tecno-demoni. Dove fioccano le citazioni della cultura pop anni Ottanta: Capitan Power, Robocop, Terminator, Mortal Kombat e tantissimi altri.
Un'opera tanto grezza quanto commovente, che tuttavia contiene in nuce tutto quel che sarà Psycho Goreman.
Penso poi al geniale cortometraggio W is for Wish (nell’antologia
ABCs of Death 2, 2014, AA. VV.), dove due ragazzini entrano magicamente in uno spot
televisivo anni Ottanta, concernente una linea di action figure sulla falsariga dei
celebri Masters of the Universe della Mattel (citati anche in Psycho Goreman: Kostanski
ne è un appassionato).
Ma un mondo realmente in guerra è cosa ben diversa dalle
sue edulcorazioni per l’intrattenimento infantile… così i due finiranno
malissimo: uno disintegrato, l’altro rapito da un “eroe” che mostra attenzioni
decisamente troppo “particolari” nei suoi riguardi.
Dunque, Psycho Goreman rappresenta un po’ l’apice della poetica di Kostanski; della sua concezione artigianale ed estatica del cinema che fu – e che con artisti come lui, è ancora. Il cineasta canadese scrive, dirige e coproduce questo film, che si potrebbe definire un film retrò per ragazzi (echi di cult come Non aprite quel cancello e A scuola di mostri), realizzato però all’Inferno dei goliardi, con eccessi che levati.
Kostanski stesso ha descritto PG tirando in ballo la relazione fra John Connor e il T800 in Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991, James Cameron). Ma sostituendo al paterno cyborg interpretato da Arnold Schwarzenegger, un villain dei cartoon come Skeletor (aridaje!), Megatron, il Comandante Cobra o simili, definiti dal cineasta “più interessanti degli eroi”.
Aggiungo io: un personaggio simile, certo. Ma decisamente più grottesco, spaventoso e letale, nel senso visto in W is for Wish.
Ma veniamo
alla trama: in una famiglia allegramente disfunzionale, la giovanissima Mimi e
suo fratello Luke (i talentuosi Nita-Josee Hanna e Owen Myre), con il secondo
perennemente sottomesso dai sadici giochi della piccola dittatrice, rinvengono
nel loro giardino un grosso amuleto viola luminescente, liberando inconsapevolmente
un massiccio e antico demone alieno (interpretato da Matthew Ninaber), dotato
di poteri magici pressocché illimitati.
L’essere si avvia subito allo sterminio, tanto casual quanto atroce, di alcuni poveri malcapitati: uno, in particolare, viene “graziato” solo per essere abbandonato in uno stato di morte e sofferenza perenne, con gli occhi che ruotano come i rulli di una slot machine rotta.
Scopriremo in seguito che l’alieno, precedentemente noto come l’Arciduca degli Incubi (sic!), è una vera e propria minaccia di livello cosmico, che ha terrorizzato e distrutto interi pianeti, meritando per questo di finire prigioniero per sempre… almeno sino ad ora.
Tuttavia, sulla Terra la sua furia deve presto contenersi, perché Mimi possiede l’amuleto e può dunque controllarlo. Beninteso: la ragazzina non ha nessun buon proposito verso l’umanità o l’Universo, comandando il ribattezzato Psycho Goreman – in breve “PG” – essenzialmente per il proprio capriccio, fregandosene assai delle atrocità che commette. (Per la serie: ecco i veri mostri!)
È l’inizio di una favolosa e cruentissima avventura, che attirerà presto sulla Terra (cioè, nella cittadina dei due ragazzini) i terribili e assurdi avversari del redivivo mostro, causando battaglie campali tra gore e palla pazza (vedere per credere!). Psycho Goreman vanta un bestiario a dir poco unico: oltre al protagonista, l’angelo vendicatore Pandora (Kristen McCulloch), il goblin traditore Dark Scream, la viscida strega H.I.S.S., il subdolo Kortex, il folle Death Trapper, e altri ancora! In totale, quindici orribili, grottesche e dettagliatissime creature realizzate con il top degli effetti speciali… ovviamente, solo effetti analogici old school, e zero CGI! Ciascuno peraltro utilizzando stili e tecniche proprie.
Per questa e tutte le altre ragioni elencate, PG: Psycho Goreman è puro cinema cinefilo, realizzato con enorme passione e una cura maniacale (un plauso particolare alla soundtrack metal dei Blitz/Berlin, sempre in perfetto stile ovviamente). Un’opera enciclopedica, che tuttavia riesce a integrare le sue molteplici suggestioni in qualcosa di nuovo e personale Qualcosa che si aggiunge alla tradizione, rinnovandola; e non limitandosi semplicemente a vampirizzarla per fare cassa con i nostalgici, come talvolta accade con operazioni simili.
Si vocifera di un seguito, e già non vedo l’ora.
P.S.: a proposito di action figure, esistono proprio quelle del film, rigorosamente in stile vintage. Le produrrà l'azienda indipendente Plastic Meatball.
PG: PSYCHO GOREMAN (Canada 2020)
Scritto e diretto da Steven Kostanski
CAST: Matthew Ninaber (Psycho Goreman), Nita-Josee Hanna (Mimi), Owen Mire (Luke), Adam Brooks (Greg), Alexis Kara Hancey (Susan), Kristen McCulloch (Pandora), Scout Flint (Alastair).
L’essere si avvia subito allo sterminio, tanto casual quanto atroce, di alcuni poveri malcapitati: uno, in particolare, viene “graziato” solo per essere abbandonato in uno stato di morte e sofferenza perenne, con gli occhi che ruotano come i rulli di una slot machine rotta.
Scopriremo in seguito che l’alieno, precedentemente noto come l’Arciduca degli Incubi (sic!), è una vera e propria minaccia di livello cosmico, che ha terrorizzato e distrutto interi pianeti, meritando per questo di finire prigioniero per sempre… almeno sino ad ora.
Tuttavia, sulla Terra la sua furia deve presto contenersi, perché Mimi possiede l’amuleto e può dunque controllarlo. Beninteso: la ragazzina non ha nessun buon proposito verso l’umanità o l’Universo, comandando il ribattezzato Psycho Goreman – in breve “PG” – essenzialmente per il proprio capriccio, fregandosene assai delle atrocità che commette. (Per la serie: ecco i veri mostri!)
È l’inizio di una favolosa e cruentissima avventura, che attirerà presto sulla Terra (cioè, nella cittadina dei due ragazzini) i terribili e assurdi avversari del redivivo mostro, causando battaglie campali tra gore e palla pazza (vedere per credere!). Psycho Goreman vanta un bestiario a dir poco unico: oltre al protagonista, l’angelo vendicatore Pandora (Kristen McCulloch), il goblin traditore Dark Scream, la viscida strega H.I.S.S., il subdolo Kortex, il folle Death Trapper, e altri ancora! In totale, quindici orribili, grottesche e dettagliatissime creature realizzate con il top degli effetti speciali… ovviamente, solo effetti analogici old school, e zero CGI! Ciascuno peraltro utilizzando stili e tecniche proprie.
Per questa e tutte le altre ragioni elencate, PG: Psycho Goreman è puro cinema cinefilo, realizzato con enorme passione e una cura maniacale (un plauso particolare alla soundtrack metal dei Blitz/Berlin, sempre in perfetto stile ovviamente). Un’opera enciclopedica, che tuttavia riesce a integrare le sue molteplici suggestioni in qualcosa di nuovo e personale Qualcosa che si aggiunge alla tradizione, rinnovandola; e non limitandosi semplicemente a vampirizzarla per fare cassa con i nostalgici, come talvolta accade con operazioni simili.
Si vocifera di un seguito, e già non vedo l’ora.
P.S.: a proposito di action figure, esistono proprio quelle del film, rigorosamente in stile vintage. Le produrrà l'azienda indipendente Plastic Meatball.
PG: PSYCHO GOREMAN (Canada 2020)
Scritto e diretto da Steven Kostanski
CAST: Matthew Ninaber (Psycho Goreman), Nita-Josee Hanna (Mimi), Owen Mire (Luke), Adam Brooks (Greg), Alexis Kara Hancey (Susan), Kristen McCulloch (Pandora), Scout Flint (Alastair).
Sai bene che ho perso la testa per questo film, quindi sono totalmente d'accordo con la tua analisi Bro, il seguito lo voglio a tutti i costi! ;-) Cheers
RispondiEliminaCiao Bro! Eheh ho letto, è un film tutto per noi questo. ^^ Spero davvero nel seguito! :)
Elimina